di Daniele Pisani
Electa pubblica la monografia dedicata all’opera dell’architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha. Il volume è introdotto da un saggio di Francesco Dal Co e si articola poi in capitoli che, seguendo un rigoroso approccio cronologico, accorpano i progetti intorno a nuclei tematici: gli anni della formazione e delle prime esperienze professionali, l’appartenenza alla cosiddetta scuola paulista, la casa unifamiliare come laboratorio di questioni di portata generale, la produzione negli anni del governo militare, la rinascita nei secondi anni ottanta, le opere successive fino al Premio Pritzker del 2006 e oltre. Il volume guida il lettore alla comprensione dell’opera architettonica di Mendes da Rocha ponendola in relazione con le complesse vicende della storia brasiliana del secondo dopoguerra, e in particolare al golpe dal quale è dipesa l’espulsione dell’architetto dall’università per un decennio e la limitazione della sua attività professionale per un ventennio. La monografia si pone come obiettivo di individuare i principali temi – la valenza politica dell’architettura, la sua connotazione infrastrutturale, come una forma di costruzione del territorio – che, come fili rossi, attraversano l’opera di Mendes da Rocha, seguendone il dipanarsi per oltre mezzo secolo e, al tempo stesso, le variazioni con cui di volta in volta si ripropongono, in circostanze e in contesti storici mutati. Proprio per questa ragione, il libro tenta per un verso di offrire un vasto panorama della produzione dell’architetto, rendendo noti numerosi progetti che sinora erano rimasti inediti, e per l’altro di concentrare l’attenzione su di un numero limitato di opere di particolare rilevanza tra cui: il Palazzo sportivo del Clube Atlético Paulistano, São Paulo, 1958-61; il Padiglione del Brasile all’Esposizione Universale di Osaka 1970, Osaka, 1969-70; lo Stadio municipale Serra Dourada, Goiânia, 1975; il Museu Brasileiro da Escultura (MuBE), São Paulo, 1986-95; la Cappella di São Pedro nel Palácio da Boa Vista, Campos de Jordão, 1987; la risistemazione di Praça do Patriarca e del Viaduto do Chá, São Paulo, 1992; il restauro e la trasformazione della Pinacoteca do Estado, São Paulo, 1993-98; la Galeria Leme, São Paulo, 2004; il Museo per l’infanzia Sabina Escola Parque do Conhecimento, Santo André, 2003; il Museu dos Coches, Lisbona, 2008 e molti altri. Nel libro è dunque possibile leggere nel dettaglio i problemi che attraversano l’opera di Mendes da Rocha nelle soluzioni concretamente adottate, nella spazialità che esse esprimono, come nella loro concezione strutturale.
Conclude il volume un regesto completo dei progetti dell’architetto e un’ampia bibliografia.
> Paulo Mendes Da Rocha. È nato a Vitória, nello Stato di Espírito Santo (Brasile), nel 1928, ma si è trasferito sin da giovane a São Paulo, dove vive e ha tuttora uno studio. Nel 1958 vince il suo primo concorso importante, quello del Clube Atlético Paulistano, per cui viene insignito nel 1961 del prestigioso “Grande Prêmio Presidente da República” per l’architettura nella VI Biennale delle Arti di São Paulo. Nei primi anni sessanta João Baptista Vilanova Artigas lo chiama a insegnare come suo assistente alla Facultade de Arquitetura e Urbanismo della Universidade de São Paulo (FAU/USP); nel frattempo, Mendes da Rocha realizza una serie di opere di grande rilevanza, sia pubbliche che private. Nel 1969, in seguito al golpe di cinque anni prima, viene però forzatamente pensionato dalla FAU, mentre – sempre per ragioni politiche – la sua attività professionale si riduce nettamente. Solo nel 1979 sarà riammesso all’università, e solo nei secondi anni ottanta otterrà commissioni di grande portata, tra cui spiccan o quelle per il Museo Brasileiro de Escultura (Mube) e, quindi, per la Pinacoteca do Estado, entrambi a São Paulo.
Il riconoscimento di questa attività è il Premio Pritzker, ricevuto nel 2006. È attualmente in corso di costruzione il suo primo grande progetto al di fuori del Brasile dopo il Padiglione per Osaka 1970: il Museo delle Carrozze di Lisbona.
> Daniele Pisani. È nato a Piacenza nel 1974. Si è laureato in architettura presso l’Università IUAV di Venezia nel 2000, e nel 2006 vi ha conseguito il Dottorato in Storia dell’Architettura e della Città. Attualmente assegnista di ricerca, ha tra l’altro pubblicato presso Marsilio Piuttosto un arco trionfale che una porta di città. Agostino di Duccio e la Porta San Pietro a Perugia, ed è di prossima pubblicazione presso Quodlibet L’architettura è un gesto. Ludwig Wittgenstein architetto.
Veste editoriale: Cartonato
Formato: 25×28
Pagine: 404
Immagini a colori: 250
Immagini b/n: 350
Lingua: IT
Anno: 2013
ISBN: 9788837087364
Daniele Pisani. È nato a Piacenza nel 1974. Si è laureato in architettura presso l’Università IUAV di Venezia nel 2000, e nel 2006 vi ha conseguito il Dottorato in Storia dell’Architettura e della Città. Attualmente assegnista di ricerca, ha tra l’altro pubblicato presso Marsilio Piuttosto un arco trionfale che una porta di città. Agostino di Duccio e la Porta San Pietro a Perugia, ed è di prossima pubblicazione presso Quodlibet L’architettura è un gesto. Ludwig Wittgenstein architetto.
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