di Fulvio Irace
“Gio Ponti è un architetto che ha cominciato con la ceramica. Bisogna dirlo subito: l’essere architetto non è un aspetto della sua versatilità, è la versatilità un aspetto del suo essere architetto, per il senso globale che egli dava all’architettura” – Lisa Licitra Ponti,1990
Il primo grande incarico di Gio Ponti, dal 1923 al 1930, fu la direzione artistica della Manifattura Richard-Ginori, felice collaborazione che originerà il rinnovo dell’intera produzione. I famosi “Grandi Pezzi” della Richard-Ginori nascono nel segno della qualità nella serie.
Così i “mobili d’eccezione” che Ponti disegna in questi anni sono paralleli ai suoi mobili di serie, mobili che disegna per “Domus Nova”, stimolando un grande magazzino a produrli: La Rinascente (1927). Industria, serie, diffusione, pubblicità, mostre, riviste: Ponti mette in contatto fra loro le industrie d’arte (Christofle con Venini), associa architetti e produttori, presenta progettisti e progetti nelle mostre che dirige e poi li pubblica nella rivista “Domus”, da lui fondata nel 1928.
Nasce quasi per gioco, come “improvvisazione milanese” e Ponti vi combatte, scrivendo, le sue vere battaglie: “quasi vinte, contro il finto antico” e “da vincere, contro il moderno brutto”.
Il volume svelerà i più grandi capolavori di questo Maestro, delle icone del design ancora in produzione come la sedia “Superleggera” prodotta dall’azienda italiana Cassina.
> Fulvio Irace. Professore ordinario di “Storia dell’Architettura” e membro del Collegio dei Docenti del corso di Dottorato in “Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica” del Politecnico di Torino, Fulvio Irace insegna presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano, campus Bovisa. Membro del Comitato scientifico della Triennale di Milano, è curatore del settore Architettura e Territorio. Redattore per l’architettura delle riviste “Domus”(1980-86) e “Abitare” ( 1987- 2007) , ha collaborato alle principali riviste di settore(“A+U”, “Architectural Review”, “Casabella”, “Lotus”, “Ottagono”, ecc;) ricevendo nel 2005 il premio Inarch Bruno Zevi alla critica d’architettura. Attualmente è opinionista d’architettura per il supplemento domenicale de “Il Sole 24 Ore”. Tra i suoi lavori più recenti nel campo della critica e della metodologia storica, si ricordano: “Dimenticare Vitruvio”, 2001; “Le città visibili:Renzo Piano”, 2006; “Divina Proporzione”, 2007; “Gio Ponti. L’istituto Italiano a Stoccolma”, 2007; etc. Dal 2005 svolge l’incarico di curatore del settore Architettura e territorio della Triennale di Milano.
Veste editoriale: Cartonato
Formato: 24×31,5
Pagine: 120
Immagini a colori: 100
Lingua: IT
Anno: 2011
ISBN: 9788861161382
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