di AA.VV.
a cura di Fulvio Irace
Uno Studio del primo Lavoro all’Estero di Ponti, Opera d’Arte totale che va dall’Espressione spaziale all’Arredo
Promosso dall’incontro dell’architetto milanese con l’ingegnere Carlo Maurilio Lerici, perfetta incarnazione del tecnico umanista, l’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma è l’esempio più riuscito della sua idea dell’architettura come manifestazione di una civiltà dell’abitare all’insegna della fruttuosa collaborazione tra diverse culture. L’edificio di Stoccolma doveva essere – e riuscì- opera d’arte totale: non confinata cioè alla sola espressione spaziale, ma estesa a tutti gli elementi di arredo qui considerati come espansione dell’architettura. Per lo stato di conservazione e per la ricca dotazione di arredi originali, l’Istituto costituisce dunque un unicum cui pare doveroso dedicare un’indagine accurata e una ricostruzione minuziosa.
> Fulvio Irace insegna Storia dell’architettura alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Curatore di mostre come “La Metafisica: gli anni Venti”, “Anni Trenta”, “Precursors of Postmodernism”, collabora a importanti riviste specializzate internazionali. Particolarmente interessato alle problematiche dell’architettura italiana tra le due guerre, è autore, tra l’altro, di Ca’ Brutta (1982), Immagini del Novecento (1985), Aldo Andreani (1988). Per i tipi di Electa ha pubblicato Gio Ponti. La casa all’italiana (1988), Carlo Mollino 1905-1963 (1989), L’architetto del lago. Giancarlo Maroni e il Garda (1993), Giovanni Muzio 1893-1982 (1994), Vico Magistretti architetto e disigner (con V. Pasca, 1999).
Veste editoriale: Brossura con alette
Formato: 21×27
Pagine: 152
Immagini a colori:
Immagini b/n:
Lingua: IT
Anno: 2007
ISBN: 9788837056841
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