di Igino Marangon
I DISEGNI DI IGINO MARANGON COLGONO L’ANIMA DEGLI EDIFICI: ora sono riuniti in una pubblicazione
Qualcuno avrà pur notato in osteria All’antico pallone di vicolo Rialto a Treviso le belle tavole esposte: grandi stampe dalla fattura sapiente, su carta avoriata, i prospetti di vicolo Dotti a Treviso e di Villa Guidini di Zero Branco. Sono i lavori in china e matita di Igino Marangon che hanno fatto innamorare il giovane editore Raul Gorghetto, titolare della libreria Einaudi che si trova lì a due passi. Ma Gorghetto oltre che libraio è anche editore: sue sono le RG edizioni per le quali è uscito, ad esempio, un apprezzato catalogo di una mostra internazionale su Tobia e Carlo Scarpa. Gorghetto voleva pubblicare un bel lavoro sui tanti rustici veneti, ma il tratto di Marangon lo ha distolto dall’intento, portandolo a selezionare alcuni dei disegni e a pubblicarli per le sue RG edizioni con il titolo “Architetture venete”, raccolta di sedici prospetti di architetture eterogenee, stampati in grande formato, 50 per 35, cm, accompagnati da una puntuale schedatura.
Igino Marangon è un architetto trevigiano innamorato degli edifici. Non è forse da romantici innamorati arrampicarsi all’alba con una scala tra le vie del centro di Treviso, non per i favori galeotti di una donna, ma per fare un corretto rilievo dell’edificio che si vuole disegnare? Rischiando magari di essere preso per un ladro.
Capita, talvolta, passando in auto di cogliere poco lontano una facciata di una villa in abbandono. Sembra un volto dolente che chiede aiuto, ma la quotidianità spinge oltre. Altre volte magnifici rustici raccolgono la nostra attenzione, ne vediamo i tetti squarciaci, le pareti quasi organiche pericolosamente inarcate. O peggio: ritrovi al posto di un antico edificio un ammasso di pietre, un lotto sgomberato e pronto a trovare nuova vita edilizia. A questo richiamo quotidiano ha risposto con intensa passione Igino Marangon.
«La finalità» spiega l’autore «è quella di fissare nel tempo architetture che rischiano di sparire, e non basta una semplice foto: con questi disegni conosco profondamente l’edificio, nel ricalcare un cesello scopro il lavoro artigianale che lo ha prodotto, nel seguire il profilo di un cornicione apprezzo le maestranze che lo hanno creato. Gli edifici sono come i quadri, come i libri: vanno letti».
Come voleva Ruskin, Marangon trova le mani che hanno eretto gli edifici dentro la bellezza architettonica. Proprio per questa passione verso l’edificio in sé la raccolta pubblicata ha un carattere eterogeneo: troviamo la sacralità della chiesa di San Giovanni di Treviso raccontata mattone per mattone attraverso la sua facciata; la nobiltà di villa Guidini a Zero Branco; la semplicità contadina di Casa Colusso a Casale sul Sile, stretta oggi tra due capannoni. «Vorrei curare un’esposizione di queste tavole qui a Treviso» dice il giovane editore Raul Gorghetto «ma pensavo anche alla fiera dell’artigianato di Cison di Valmarino. È un lavoro che piace, attira l’interesse dei turisti, persino stranieri, non solo trevigiani o veneti».
Pur nella passione, Marangon approccia all’edificio con la professionalità dell’architetto: la chiave è il rilievo, prendere rigorosamente le misure, scattare un’infinità di foto per rendere soprattutto la “pelle” degli edifici, studiare il piano migliore e poi tanta pazienza e una mano capace. Così nascono le tavole, che sanno mostrare in maniera diversa gli edifici anche a chi li ha visti centinaia di volte. Perché la vista razionale e perfetta che rende il prospetto è altra cosa rispetto alla foto o al colpo d’occhio cui forza il punto di vista soggettivo: sembra rivelare l’anima dell’edificio. (Nicola Cecconi)
da www.mattinopadova.gelocal.it
Veste editoriale: Cartella + Tavole (16 Disegni incorniciabili)
Formato: 35×50
Pagine: 0
Lingua: IT
Anno: 2013
ISBN: 9788897609025
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