di Luigi Stendardo – Stefanos Antoniadis – Luigi Siviero
La dismissione degli edifici industriali in Italia è un fenomeno che impone sempre più una riflessione in termini di forma e spazio della città contemporanea. Le fattispecie che si riscontrano nel territorio nazionale sono numerose e variegate, e dipendono da fattori diversi: la dimensione e la forma delle aree, le tipologie degli edifici che le popolano, il loro contesto urbano o paesaggistico, le infrastrutture di cui sono dotate.
Questa pubblicazione affronta il tema del recupero di aree ed edifici industriali dismessi attraverso cinque scenari progettuali. A monte della lettura strategico-progettuale che fa da supporto alla costruzione degli scenari vi è la convinzione che forma e spazio siano i soli elementi in grado di resistere all’obsolescenza che si accompagna alla dismissione funzionale e di offrire ai relitti della produzione, e a ciò che sta loro intorno, un futuro postindustriale. I cinque scenari sono accomunati da elementi di progetto e azioni di trasformazione che si addensano a definire cinque masterplan in grado di ridisporre le forme e gli spazi in nuove configurazioni, aperte alla città e al paesaggio attraverso strategie comuni. La rottura dei perimetri delle aree, la creazione di spazi continui, l’uso diversificato di elementi formali tipicamente industriali, la ricerca di nuovi accessi e nuovi percorsi attraverso elementi infrastrutturali di progetto e la messa a sistema delle aree con la scala del paesaggio attraverso elementi alti sono solo alcuni dei caratteri comuni che gli scenari declinano in modi diversi.
> Luigi Stendardo, PhD, è professore associato di Composizione architettonica e urbana presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale. Presso l’Università degli Studi di Padova è membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Scienze dell’Ingegneria Civile, Ambientale e dell’Architettura; docente dei Master in Psicologia Architettonica e del Paesaggio e in GISciencem, è membro del comitato ordinatore e docente del Master BIM/hBIM. Afferisce al Centro Interdipartimentale di Ingegneria per i Beni Culturali della “Federico II” ed è membro del consiglio scientifico e docente dei Corsi di perfezionamento in Ingegneria per i Beni Culturali e in Ingegneria per l’Archeologia. Fondatore di ReLOAD_Research Lab of Architecturban Design presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Padova, è responsabile scientifico di diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali finanziati sulla base di bandi competitivi e di convenzioni e accordi di ricerca con diverse istituzioni e amministrazioni. Svolge attività di ricerca nel campo della progettazione architettonica, urbana e del paesaggio e in quello della trasformazione/conservazione del patrimonio culturale costruito antico e moderno.
> Stefanos Antoniadis, PhD, laureato in Architettura all’Università Iuav di Venezia, è dottore di ricerca in Architettura e Costruzione a “Sapienza” Università di Roma e doutor em Urbanismo all’Universidade de Lisboa. Suoi progetti sono apparsi in mostre e publicazioni nazionali e internazionali. Svolge attività di ricerca e didattica in ambito accademico dal 2011 sul tema della forma del territorio contemporaneo e sulla trasformabilità del costruito esistente. Dal 2017 è membro permanente del laboratorio di ricerca ReLOAD dell’Università degli Studi di Padova, assegnista di ricerca e docente nei corsi di Composizione e Progettazione Architettonica e Urbana e nei Master in Psicologia Architettonia e del Paesaggio e in GIScience. È membro onorario di IUVAS – Institute for Urban Variations and the Architectural Systems, per l’analisi avanzata dell’urbanità contemporanea, e membro del Comitato scientifico di «Officina*», rivista per la divulgazione culturale e scientifica di architettura, tecnologia e design.
> Luigi Siviero, PhD, laureato in Architettura all’Università Iuav di Venezia, è dottore di ricerca in Environmental Engineering – Urban and Territorial Engineering and Architecture all’Università degli Studi di Trento. Ha svolto attività di ricerca e didattica in diverse università italiane, partecipando a ricerche accademiche nazionali e internazionali nel settore della progettazione architettonica, urbana e del paesaggio, con un particolare interesse per i luoghi caratterizzati da una forte presenza di infrastrutture. Ha collaborato e fornito consulenze in progetti di sviluppo infrastrutturale in Italia e in Turchia. Dal 2015 è membro permanente del laboratorio di ricerca ReLOAD dell’Università degli Studi di Padova, assegnista di ricerca e docente in corsi di Composizione Architettonica e Urbana e nei Master in Psicologia Architettonica e del Paesaggio e in GIScience.
Veste editoriale: Brossura
Formato: 21×21
Pagine: 112
Immagini a colori-b/n:
Lingua: IT
Anno: 2020
ISBN: 9788893871181
di Luigi Stendardo – Stefanos Antoniadis – Luigi Siviero
La dismissione degli edifici industriali in Italia è un fenomeno che impone sempre più una riflessione in termini di forma e spazio della città contemporanea. Le fattispecie che si riscontrano nel territorio nazionale sono numerose e variegate, e dipendono da fattori diversi: la dimensione e la forma delle aree, le tipologie degli edifici che le popolano, il loro contesto urbano o paesaggistico, le infrastrutture di cui sono dotate.
Questa pubblicazione affronta il tema del recupero di aree ed edifici industriali dismessi attraverso cinque scenari progettuali. A monte della lettura strategico-progettuale che fa da supporto alla costruzione degli scenari vi è la convinzione che forma e spazio siano i soli elementi in grado di resistere all’obsolescenza che si accompagna alla dismissione funzionale e di offrire ai relitti della produzione, e a ciò che sta loro intorno, un futuro postindustriale. I cinque scenari sono accomunati da elementi di progetto e azioni di trasformazione che si addensano a definire cinque masterplan in grado di ridisporre le forme e gli spazi in nuove configurazioni, aperte alla città e al paesaggio attraverso strategie comuni. La rottura dei perimetri delle aree, la creazione di spazi continui, l’uso diversificato di elementi formali tipicamente industriali, la ricerca di nuovi accessi e nuovi percorsi attraverso elementi infrastrutturali di progetto e la messa a sistema delle aree con la scala del paesaggio attraverso elementi alti sono solo alcuni dei caratteri comuni che gli scenari declinano in modi diversi.
> Luigi Stendardo, PhD, è professore associato di Composizione architettonica e urbana presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale. Presso l’Università degli Studi di Padova è membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Scienze dell’Ingegneria Civile, Ambientale e dell’Architettura; docente dei Master in Psicologia Architettonica e del Paesaggio e in GISciencem, è membro del comitato ordinatore e docente del Master BIM/hBIM. Afferisce al Centro Interdipartimentale di Ingegneria per i Beni Culturali della “Federico II” ed è membro del consiglio scientifico e docente dei Corsi di perfezionamento in Ingegneria per i Beni Culturali e in Ingegneria per l’Archeologia. Fondatore di ReLOAD_Research Lab of Architecturban Design presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Padova, è responsabile scientifico di diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali finanziati sulla base di bandi competitivi e di convenzioni e accordi di ricerca con diverse istituzioni e amministrazioni. Svolge attività di ricerca nel campo della progettazione architettonica, urbana e del paesaggio e in quello della trasformazione/conservazione del patrimonio culturale costruito antico e moderno.
> Stefanos Antoniadis, PhD, laureato in Architettura all’Università Iuav di Venezia, è dottore di ricerca in Architettura e Costruzione a “Sapienza” Università di Roma e doutor em Urbanismo all’Universidade de Lisboa. Suoi progetti sono apparsi in mostre e publicazioni nazionali e internazionali. Svolge attività di ricerca e didattica in ambito accademico dal 2011 sul tema della forma del territorio contemporaneo e sulla trasformabilità del costruito esistente. Dal 2017 è membro permanente del laboratorio di ricerca ReLOAD dell’Università degli Studi di Padova, assegnista di ricerca e docente nei corsi di Composizione e Progettazione Architettonica e Urbana e nei Master in Psicologia Architettonia e del Paesaggio e in GIScience. È membro onorario di IUVAS – Institute for Urban Variations and the Architectural Systems, per l’analisi avanzata dell’urbanità contemporanea, e membro del Comitato scientifico di «Officina*», rivista per la divulgazione culturale e scientifica di architettura, tecnologia e design.
> Luigi Siviero, PhD, laureato in Architettura all’Università Iuav di Venezia, è dottore di ricerca in Environmental Engineering – Urban and Territorial Engineering and Architecture all’Università degli Studi di Trento. Ha svolto attività di ricerca e didattica in diverse università italiane, partecipando a ricerche accademiche nazionali e internazionali nel settore della progettazione architettonica, urbana e del paesaggio, con un particolare interesse per i luoghi caratterizzati da una forte presenza di infrastrutture. Ha collaborato e fornito consulenze in progetti di sviluppo infrastrutturale in Italia e in Turchia. Dal 2015 è membro permanente del laboratorio di ricerca ReLOAD dell’Università degli Studi di Padova, assegnista di ricerca e docente in corsi di Composizione Architettonica e Urbana e nei Master in Psicologia Architettonica e del Paesaggio e in GIScience.
Veste editoriale: Brossura
Formato: 21×21
Pagine: 112
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Anno: 2020
ISBN: 9788893871181
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