di Clément Chéroux
Un piccolo Trattato di «Erratologia» fotografica, per Esteti, Storici dell’Immagine e Curiosi
Se il termine Fautographie – errore fotografico – sembra risalire a Man Ray, la pratica, nelle sue molteplici forme, è antica quanto la fotografia stessa. Cancellature e fallimenti, sorprese belle o brutte, détournements, lapsus e pasticci hanno delimitato la sua storia, fecondato le avanguardie, ispirato le teorie piú importanti e le esperienze piú fantasiose, suscitato dibattiti estetici spinosi quanto appassionanti. Secondo Gaston Bachelard «è in forma di ostacoli che bisogna porre il problema della conoscenza scientifica». È questo il modello epistemologico su cui si basa il presente saggio, che scommette sull’errore fotografico come strumento cognitivo: è nelle sue ombre, nei suoi scatti errati, nei suoi accidenti e nei suoi lapsus che la fotografia si svela e meglio lascia analizzare la sua natura.
L’errore fotografico non si avvicina quindi alle fotografie errate con lo spirito con cui Rimbaud si avvicinava ai «dipinti idioti», e neppure difende o esalta ciò che dagli altri è vilipeso, per gusto stravagante o semplice civetteria. Non cede neppure alla tradizione letteraria dell’apologia paradossale, facendone l’elogio. Al contrario, questo piccolo trattato di «erratologia» fotografica, per esteti, storici dell’immagine e curiosi, cerca prima di tutto di circoscrivere i lapsus di quel medium e di comprendere ciò che rivelano, tenendosi a distanza dal semplice museo degli orrori, dalle collezioni che allineano esemplari anomali, sempre a rischio di sconfinare nella teratologia.
Unendo a serietà, precisione e leggerezza un’erudizione che attinge alla storia delle immagini come alla tecnica dei manuali d’amatore o alle teorie della modernità, Clément Chéroux propone una visita guidata coerente, divertente e riccamente illustrata di questa piccola ma inesauribile galleria degli errori.
> Clément Chéroux è conservatore del fondo fotografico del Centre Pompidou (Mnam-CCI). Storico della fotografia, ha insegnato all’università di Paris I, Paris VIII e all’École nationale supérieure de la photographie di Arles. Caporedattore della rivista «Études photographiques», è consigliere scientifico del Musée Nicéphore-Niépce di Châlon-sur-Saone e membro del consiglio d’amministrazione della Société française de photographie. Tra i suoi libri segnaliamo: L’expérience photographique d’August Strindberg (Actes Sud, 1994), Instants anonymes (Musées de Strasbourg, 2008). Ha curato Mémoires des camps. Photographies des camps de concentration et d’extermination nazis (Marval, 2001), Le Troisième ¿il. La photographie et l’occulte(Gallimard, 2004). In Italia è stato pubblicato il suo Henri-Cartier Bresson. Lo sguardo del secolo (Contrasto Due, 2008). Per Einaudi ha pubblicato L’errore fotografico. Una breve storia (2009) e Diplopia. L’immagine fotografica nell’èra dei media globalizzati: saggio sull’11 settembre 2001 (2010).
Veste editoriale: Brossura
Formato: 13,5×20,8
Pagine: 146
Immagini a colori:
Immagini b/n:
Lingua: IT
Anno: 2009
ISBN: 9788806200725
————————–
INDICE
Elenco delle illustrazioni. – La fotografia per difetto. Introduzione. – I. Dell’errato come tara. Prolegomeni. – II. La fotografia messa a nudo dai suoi errori, anche. – III. Laserendipity in fotografia. – IV. La fotografia dei fluidi, ovvero: il lapsus del rivelatore. – La mimesis maltrattata. Conclusione. – Bibliografia. – Ringraziamenti
di Clément Chéroux
Un piccolo Trattato di «Erratologia» fotografica, per Esteti, Storici dell’Immagine e Curiosi
Se il termine Fautographie – errore fotografico – sembra risalire a Man Ray, la pratica, nelle sue molteplici forme, è antica quanto la fotografia stessa. Cancellature e fallimenti, sorprese belle o brutte, détournements, lapsus e pasticci hanno delimitato la sua storia, fecondato le avanguardie, ispirato le teorie piú importanti e le esperienze piú fantasiose, suscitato dibattiti estetici spinosi quanto appassionanti. Secondo Gaston Bachelard «è in forma di ostacoli che bisogna porre il problema della conoscenza scientifica». È questo il modello epistemologico su cui si basa il presente saggio, che scommette sull’errore fotografico come strumento cognitivo: è nelle sue ombre, nei suoi scatti errati, nei suoi accidenti e nei suoi lapsus che la fotografia si svela e meglio lascia analizzare la sua natura.
L’errore fotografico non si avvicina quindi alle fotografie errate con lo spirito con cui Rimbaud si avvicinava ai «dipinti idioti», e neppure difende o esalta ciò che dagli altri è vilipeso, per gusto stravagante o semplice civetteria. Non cede neppure alla tradizione letteraria dell’apologia paradossale, facendone l’elogio. Al contrario, questo piccolo trattato di «erratologia» fotografica, per esteti, storici dell’immagine e curiosi, cerca prima di tutto di circoscrivere i lapsus di quel medium e di comprendere ciò che rivelano, tenendosi a distanza dal semplice museo degli orrori, dalle collezioni che allineano esemplari anomali, sempre a rischio di sconfinare nella teratologia.
Unendo a serietà, precisione e leggerezza un’erudizione che attinge alla storia delle immagini come alla tecnica dei manuali d’amatore o alle teorie della modernità, Clément Chéroux propone una visita guidata coerente, divertente e riccamente illustrata di questa piccola ma inesauribile galleria degli errori.
> Clément Chéroux è conservatore del fondo fotografico del Centre Pompidou (Mnam-CCI). Storico della fotografia, ha insegnato all’università di Paris I, Paris VIII e all’École nationale supérieure de la photographie di Arles. Caporedattore della rivista «Études photographiques», è consigliere scientifico del Musée Nicéphore-Niépce di Châlon-sur-Saone e membro del consiglio d’amministrazione della Société française de photographie. Tra i suoi libri segnaliamo: L’expérience photographique d’August Strindberg (Actes Sud, 1994), Instants anonymes (Musées de Strasbourg, 2008). Ha curato Mémoires des camps. Photographies des camps de concentration et d’extermination nazis (Marval, 2001), Le Troisième ¿il. La photographie et l’occulte(Gallimard, 2004). In Italia è stato pubblicato il suo Henri-Cartier Bresson. Lo sguardo del secolo (Contrasto Due, 2008). Per Einaudi ha pubblicato L’errore fotografico. Una breve storia (2009) e Diplopia. L’immagine fotografica nell’èra dei media globalizzati: saggio sull’11 settembre 2001 (2010).
Veste editoriale: Brossura
Formato: 13,5×20,8
Pagine: 146
Immagini a colori:
Immagini b/n:
Lingua: IT
Anno: 2009
ISBN: 9788806200725
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INDICE
Elenco delle illustrazioni. – La fotografia per difetto. Introduzione. – I. Dell’errato come tara. Prolegomeni. – II. La fotografia messa a nudo dai suoi errori, anche. – III. Laserendipity in fotografia. – IV. La fotografia dei fluidi, ovvero: il lapsus del rivelatore. – La mimesis maltrattata. Conclusione. – Bibliografia. – Ringraziamenti
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