650,00 €
di AA.VV.
a cura di Antonio Paolucci
Pochi edifici esprimono la complessità e il fascino della cultura rinascimentale come il Tempio Malatestiano di Rimini, voluto dal principe Sigismondo Malatesta. Condottiero spregiudicato, Sigismondo Malatesta governò Rimini dal 1432 fino alla sua morte nel 1468. Raccolse intorno a sé una corte di eruditi e artisti e coltivò a sua volta interessi storici, letterari e filosofici. Il Tempio, costruito a partire dal 1450 sulla base di una chiesa francescana del XIII secolo, ha rappresentato già per i suoi contemporanei un affascinante enigma: edificio sacro o monumento alla potenza del principe? I contrasti tra il neoclassicismo della facciata, opera di Leon Battista Alberti, e l’elegante gotico dell’interno danno vita a un edificio unico al mondo in cui grandi protagonisti dell’arte rinascimentale come Matteo de’ Pasti, Agostino di Duccio, Piero della Francesca hanno lasciato la propria firma (oltre a Giotto, di cui nella chiesa si conserva oggi un Crocifisso risalente al suo soggiorno riminese). L’interno del Tempio è costituito da una sola grande navata scandita da cappelle laterali, impreziosite dalle sculture di Agostino di Duccio, figure eteree ed eleganti che raffigurano segni zodiacali, pianeti, putti, profeti e Sibille. Una decorazione raffinata, sorprendente e ricca di fascino, sul cui significato si interrogano da secoli gli studiosi, documentata e analizzata in profondità e in ogni suo dettaglio. Antonio Paolucci, curatore del volume, propone una panoramica sull’anno 1450, culmine della potenza di Sigismondo e inizio della costruzione del nuovo Tempio, di cui Marco Folin esplora in dettaglio i significati politici e culturali, le ambizioni che esprime. I progetti architettonici di Alberti e Matteo de’ Pasti sono studiati da Massimo Bulgarelli, mentre Marco Campigli traccia un quadro del percorso formativo di Agostino di Duccio attraverso le sue opere precedenti ai rilievi nel Tempio. I significati e la simbologia della decorazione delle cappelle vengono ricostruiti da Marco Bertozzi, che la inquadra nel contesto della riscoperta da parte degli umanisti della cultura classica. Alessandro Volpe analizza invece il soggiorno di Giotto a Rimini, durante il quale decorò alcuni ambienti dell’antica chiesa di San Francesco, mentre Alessandro Marchi si occupa delle restanti decorazioni pittoriche realizzate nel corso dei secoli per il Tempio. È Angelo Turchini a raccontare le vicende dell’edificio dalla morte di Sigismondo al tragico bombardamento del 1943; gli interventi di restauro successivi alla Seconda Guerra Mondiale sono oggetto della relazione di Cetty Muscolino, curatrice dell’ultima campagna di restauri. Fotografato in ogni suo dettaglio e commentato dalle schede realizzate dagli autori dei saggi, il Tempio Malatestiano è raccontato e mostrano nel Mirabilia Italiæ come nessuno ha mai fatto prima.
> Testi di: M. Bertozzi, M. Bulgarelli, M. Campigli, M. Folin, A. Marchi, C. Muscolino, A. Paolucci, A. Turchini, A. Volpe
Fotografie di: Casalboni & Delucca fotografi
– Vol.1: Atlante fotografico – pp. 342/338 illustrazioni a colori.
– Vol.2: Testi. Saggi e Schede – pp. 274/176 illustrazioni in bianco e nero
(Collana: Mirabilia Italiae Vol. 16)
Veste editoriale: Cartonato in Tela + Cofanetto
Formato: 24×31
Pagine: 616
Immagini a colori: 338
Immagini b/n: 176
Lingua: IT-GB
Anno: 2010
ISBN: 9788824803533
650,00 €
di AA.VV.
a cura di Antonio Paolucci
Pochi edifici esprimono la complessità e il fascino della cultura rinascimentale come il Tempio Malatestiano di Rimini, voluto dal principe Sigismondo Malatesta. Condottiero spregiudicato, Sigismondo Malatesta governò Rimini dal 1432 fino alla sua morte nel 1468. Raccolse intorno a sé una corte di eruditi e artisti e coltivò a sua volta interessi storici, letterari e filosofici. Il Tempio, costruito a partire dal 1450 sulla base di una chiesa francescana del XIII secolo, ha rappresentato già per i suoi contemporanei un affascinante enigma: edificio sacro o monumento alla potenza del principe? I contrasti tra il neoclassicismo della facciata, opera di Leon Battista Alberti, e l’elegante gotico dell’interno danno vita a un edificio unico al mondo in cui grandi protagonisti dell’arte rinascimentale come Matteo de’ Pasti, Agostino di Duccio, Piero della Francesca hanno lasciato la propria firma (oltre a Giotto, di cui nella chiesa si conserva oggi un Crocifisso risalente al suo soggiorno riminese). L’interno del Tempio è costituito da una sola grande navata scandita da cappelle laterali, impreziosite dalle sculture di Agostino di Duccio, figure eteree ed eleganti che raffigurano segni zodiacali, pianeti, putti, profeti e Sibille. Una decorazione raffinata, sorprendente e ricca di fascino, sul cui significato si interrogano da secoli gli studiosi, documentata e analizzata in profondità e in ogni suo dettaglio. Antonio Paolucci, curatore del volume, propone una panoramica sull’anno 1450, culmine della potenza di Sigismondo e inizio della costruzione del nuovo Tempio, di cui Marco Folin esplora in dettaglio i significati politici e culturali, le ambizioni che esprime. I progetti architettonici di Alberti e Matteo de’ Pasti sono studiati da Massimo Bulgarelli, mentre Marco Campigli traccia un quadro del percorso formativo di Agostino di Duccio attraverso le sue opere precedenti ai rilievi nel Tempio. I significati e la simbologia della decorazione delle cappelle vengono ricostruiti da Marco Bertozzi, che la inquadra nel contesto della riscoperta da parte degli umanisti della cultura classica. Alessandro Volpe analizza invece il soggiorno di Giotto a Rimini, durante il quale decorò alcuni ambienti dell’antica chiesa di San Francesco, mentre Alessandro Marchi si occupa delle restanti decorazioni pittoriche realizzate nel corso dei secoli per il Tempio. È Angelo Turchini a raccontare le vicende dell’edificio dalla morte di Sigismondo al tragico bombardamento del 1943; gli interventi di restauro successivi alla Seconda Guerra Mondiale sono oggetto della relazione di Cetty Muscolino, curatrice dell’ultima campagna di restauri. Fotografato in ogni suo dettaglio e commentato dalle schede realizzate dagli autori dei saggi, il Tempio Malatestiano è raccontato e mostrano nel Mirabilia Italiæ come nessuno ha mai fatto prima.
> Testi di: M. Bertozzi, M. Bulgarelli, M. Campigli, M. Folin, A. Marchi, C. Muscolino, A. Paolucci, A. Turchini, A. Volpe
Fotografie di: Casalboni & Delucca fotografi
– Vol.1: Atlante fotografico – pp. 342/338 illustrazioni a colori.
– Vol.2: Testi. Saggi e Schede – pp. 274/176 illustrazioni in bianco e nero
(Collana: Mirabilia Italiae Vol. 16)
Veste editoriale: Cartonato in Tela + Cofanetto
Formato: 24×31
Pagine: 616
Immagini a colori: 338
Immagini b/n: 176
Lingua: IT-GB
Anno: 2010
ISBN: 9788824803533
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