di Guglielmo Capogrossi – Francesca Romana Morelli
Questo primo tomo del Catalogo ragionato dell’opera di Giuseppe Capogrossi (Roma 1900-1972) a cura di Guglielmo Capogrossi e Francesca Romana Morelli, raccoglie per la prima volta in maniera esaustiva la ricerca del pittore fino al 1949, ovvero fino alla nascita del segno, con le opere esposte alla Galleria del Secolo a Roma nel gennaio 1950.
Prendendo avvio dalle prime prove pittoriche intorno al 1920, il Catalogo documenta, in maniera approfondita, con numerosi inediti e opere finora disperse, il percorso di acquisizione di una propria personale identità figurativa che ha portato Capogrossi ad essere una delle figure di maggiore rilevanza nell’ambito della Scuola romana e più in generale italiana, fino al diretto confronto con la cultura parigina degli anni Trenta del secolo scorso. Non meno importante è il successivo periodo, iniziato alla fine dello stesso decennio, quando l’artista avverte la necessità interiore di sperimentare nuove strade per il suo linguaggio: “Al principio ho usato immagini naturali, paragoni o affinità derivate dal mondo visibile – dichiarerà più tardi Capogrossi – poi ho cercato di esprimere direttamente il senso dello spazio che era dentro di me e che realizzavo compiendo gli atti di ogni giorno”. Nel secondo dopoguerra, infatti, questa sua esigenza raggiunge a poco a poco il culmine con un gruppo di opere che rielaborano i moduli figurativi in una direzione sempre più astratta fino alla invenzione del suo famoso “segno” .
Nel Catalogo vengono presentate circa 600 opere ordinate cronologicamente e suddivise per tecnica (dipinti, opere su carta, grafica) ciascuna corredata di una dettagliata scheda tecnico-critica. Completano lo studio, saggi critici dei due autori ed una introduzione di Bruno Mantura al quale si deve la riscoperta, negli anni Settanta, del Capogrossi figurativo. A conclusione, un esteso regesto biografico ed una bibliografia con pretesa di completezza, in modo che questa opera possa rivelarsi un utile strumento di lavoro per gli studiosi addetti ai lavori e gli appassionati.
> Guglielmo Capogrossi, nipote dell’artista, è Presidente della Fondazione Archivio Capogrossi. È autore di numerose pubblicazioni sull’artista e ha inoltre curato la sezione delle opere su carta nelle due grandi antologiche alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna: Giuseppe Capogrossi, 1974-75 e Capogrossi. I segni del secolo, 1999-2000.
> Francesca Romana Morelli, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e membro del comitato scientifico della Fondazione, ha ideato e curato numerose mostre in rapporto all’opera di Capogrossi, tra cui: Scuola romana. Artisti a Roma tra le due guerre per conto del Ministero degli Affari Esteri (musei e Istituti Italiani di Cultura dell’Europa dell’Est, 2008); la prima mostra di approfondimento sulla storia del Gruppo Origine (Capogrossi, Burri, Colla, Ballocco), anche in relazione alle astrazioni degli anni ’50 (L.U.CC.A. Center, Lucca 2009); una ricognizione sul gioiello d’artista (Museo del Corso, Roma 2004).
Veste editoriale: Cartonato in Cofanetto
Formato: 24×28
Pagine: 400
Immagini a colori: 166
Immagini b/n: 700
Lingua: IT-GB
Anno: 2012
ISBN: 9788857215068
di Guglielmo Capogrossi – Francesca Romana Morelli
Questo primo tomo del Catalogo ragionato dell’opera di Giuseppe Capogrossi (Roma 1900-1972) a cura di Guglielmo Capogrossi e Francesca Romana Morelli, raccoglie per la prima volta in maniera esaustiva la ricerca del pittore fino al 1949, ovvero fino alla nascita del segno, con le opere esposte alla Galleria del Secolo a Roma nel gennaio 1950.
Prendendo avvio dalle prime prove pittoriche intorno al 1920, il Catalogo documenta, in maniera approfondita, con numerosi inediti e opere finora disperse, il percorso di acquisizione di una propria personale identità figurativa che ha portato Capogrossi ad essere una delle figure di maggiore rilevanza nell’ambito della Scuola romana e più in generale italiana, fino al diretto confronto con la cultura parigina degli anni Trenta del secolo scorso. Non meno importante è il successivo periodo, iniziato alla fine dello stesso decennio, quando l’artista avverte la necessità interiore di sperimentare nuove strade per il suo linguaggio: “Al principio ho usato immagini naturali, paragoni o affinità derivate dal mondo visibile – dichiarerà più tardi Capogrossi – poi ho cercato di esprimere direttamente il senso dello spazio che era dentro di me e che realizzavo compiendo gli atti di ogni giorno”. Nel secondo dopoguerra, infatti, questa sua esigenza raggiunge a poco a poco il culmine con un gruppo di opere che rielaborano i moduli figurativi in una direzione sempre più astratta fino alla invenzione del suo famoso “segno” .
Nel Catalogo vengono presentate circa 600 opere ordinate cronologicamente e suddivise per tecnica (dipinti, opere su carta, grafica) ciascuna corredata di una dettagliata scheda tecnico-critica. Completano lo studio, saggi critici dei due autori ed una introduzione di Bruno Mantura al quale si deve la riscoperta, negli anni Settanta, del Capogrossi figurativo. A conclusione, un esteso regesto biografico ed una bibliografia con pretesa di completezza, in modo che questa opera possa rivelarsi un utile strumento di lavoro per gli studiosi addetti ai lavori e gli appassionati.
> Guglielmo Capogrossi, nipote dell’artista, è Presidente della Fondazione Archivio Capogrossi. È autore di numerose pubblicazioni sull’artista e ha inoltre curato la sezione delle opere su carta nelle due grandi antologiche alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna: Giuseppe Capogrossi, 1974-75 e Capogrossi. I segni del secolo, 1999-2000.
> Francesca Romana Morelli, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e membro del comitato scientifico della Fondazione, ha ideato e curato numerose mostre in rapporto all’opera di Capogrossi, tra cui: Scuola romana. Artisti a Roma tra le due guerre per conto del Ministero degli Affari Esteri (musei e Istituti Italiani di Cultura dell’Europa dell’Est, 2008); la prima mostra di approfondimento sulla storia del Gruppo Origine (Capogrossi, Burri, Colla, Ballocco), anche in relazione alle astrazioni degli anni ’50 (L.U.CC.A. Center, Lucca 2009); una ricognizione sul gioiello d’artista (Museo del Corso, Roma 2004).
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Formato: 24×28
Pagine: 400
Immagini a colori: 166
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Anno: 2012
ISBN: 9788857215068
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