di Giancarlo Gardin – Riccardo Bianchi
Renato Maurizio è un architetto di montagna, oltre che un provetto e ispirato acquerellista. E’ nato a Casaccia in Val Bregaglia nel 1949 e lavora a Maloja (o Maloggia come si dice nel vernacolo bregagliotto in cui si esprime, insieme all’italiano, il tedesco, l’inglese e il francese). La sua opera non va fuori dei confini della val Bregaglia e dell’Engadina – dove è molto apprezzata – ed è un vero peccato perché i progetti e le realizzazioni di Maurizio, impostati secondo un principio che si può definire ‘contrappunto della tradizione’, offrono all’architettura alpina spunti e stimoli importanti e insieme indicano una via per rimettere in armonia artificio e natura, paesaggio antropizzato e naturale. ‘Case d’alta montagna, Architetture alpine di Renato Maurizio’ vuole colmare questa lacuna di conoscenza. Lo fa con precisione e puntualità, senza eccessi scientifici: visitando e raccontando con il corredo di un apparato iconografico notevolissimo, una ventina di residenze, sempre documentandole nel loro contesto ambientale, sia edilizio che paesaggistico, e quindi esplorandone l’esterno così come gli interni, e costruisce una sorta di atlante dell’opera alpina di Maurizio, piacevole da leggere, suggestivo da guardare e insieme, nel suo complesso, diventa una inedita riflessione illustrata sul costruire in montagna, sul rapporto tra il costruito e il paesaggio, sull’inserimento del nuovo in un tessuto urbano ed edilizio consolidato, spesso di forte pregio storico e ambientale. Il volume si apre con una breve conversazione con l’architetto bregagliotto, dove si toccano i temi della sua formazione, del suo legame con le tradizioni della propria valle, la Bregaglia appunto, della passione per la montagna, e naturalmente, delle concezioni progettuali e costruttive che è andato maturando in trent’anni di carriera e che di recente modula e applica secondo le esigenze. Il capitolo è illustrato sia con fotografie che con disegni autografi. Nel capitolo successivo un intervento ‘straordinario’ di Osvaldo Patani, poeta e critico d’arte, approfondisce gli aspetti artistici della personalità di Maurizio, fondamentali per comprendere le sue architetture, il loro rapporto con la luce, con la pietra, con le forme semplici e poderose, e la loro dichiarata telluricità. Segue il corpo centrale del volume, ossia l’esame delle costruzioni più significative, sia gli interventi di restauro e trasformazione sia quelli ex-novo, ciascuno presentato con una sequenza di immagini a colori a piena pagina scattate appositamente per questo libro da Giancarlo Gardin che, dall’ambientamento paesaggistico dell’edificio, conducono il lettore fino alla visione dei dettagli costruttivi e degli interni, con una sottolineatura degli elementi d’arredo disegnati dallo stesso Maurizio. A questa documentazione iconografica si affianca un testo esplicativo di Riccardo Bianchi, planimetrie e schizzi di progetto. I progetti sono raggruppati in sottocapitoli geografico-tematici combinando i luoghi con le tipologie dalle case unifamiliari alle residenze condominiali, ai restauri e alle ristrutturazioni: ciascuno di essi è introdotto da una doppia pagina di carboncini o acquerelli di Maurizio inerenti al luogo. Chiudono il volume una sezione dedicata agli edifici pubblici firmati dall’architetto e due battenti ne riportano il regesto illustrato delle sue opere.
Veste editoriale: Cartonato con Sovraccoperta
Formato: 24×27,5
Pagine: 192
Immagini a colori: 300
Lingua: IT-D
Anno: 2005
ISBN: 9788887653076
di Giancarlo Gardin – Riccardo Bianchi
Renato Maurizio è un architetto di montagna, oltre che un provetto e ispirato acquerellista. E’ nato a Casaccia in Val Bregaglia nel 1949 e lavora a Maloja (o Maloggia come si dice nel vernacolo bregagliotto in cui si esprime, insieme all’italiano, il tedesco, l’inglese e il francese). La sua opera non va fuori dei confini della val Bregaglia e dell’Engadina – dove è molto apprezzata – ed è un vero peccato perché i progetti e le realizzazioni di Maurizio, impostati secondo un principio che si può definire ‘contrappunto della tradizione’, offrono all’architettura alpina spunti e stimoli importanti e insieme indicano una via per rimettere in armonia artificio e natura, paesaggio antropizzato e naturale. ‘Case d’alta montagna, Architetture alpine di Renato Maurizio’ vuole colmare questa lacuna di conoscenza. Lo fa con precisione e puntualità, senza eccessi scientifici: visitando e raccontando con il corredo di un apparato iconografico notevolissimo, una ventina di residenze, sempre documentandole nel loro contesto ambientale, sia edilizio che paesaggistico, e quindi esplorandone l’esterno così come gli interni, e costruisce una sorta di atlante dell’opera alpina di Maurizio, piacevole da leggere, suggestivo da guardare e insieme, nel suo complesso, diventa una inedita riflessione illustrata sul costruire in montagna, sul rapporto tra il costruito e il paesaggio, sull’inserimento del nuovo in un tessuto urbano ed edilizio consolidato, spesso di forte pregio storico e ambientale. Il volume si apre con una breve conversazione con l’architetto bregagliotto, dove si toccano i temi della sua formazione, del suo legame con le tradizioni della propria valle, la Bregaglia appunto, della passione per la montagna, e naturalmente, delle concezioni progettuali e costruttive che è andato maturando in trent’anni di carriera e che di recente modula e applica secondo le esigenze. Il capitolo è illustrato sia con fotografie che con disegni autografi. Nel capitolo successivo un intervento ‘straordinario’ di Osvaldo Patani, poeta e critico d’arte, approfondisce gli aspetti artistici della personalità di Maurizio, fondamentali per comprendere le sue architetture, il loro rapporto con la luce, con la pietra, con le forme semplici e poderose, e la loro dichiarata telluricità. Segue il corpo centrale del volume, ossia l’esame delle costruzioni più significative, sia gli interventi di restauro e trasformazione sia quelli ex-novo, ciascuno presentato con una sequenza di immagini a colori a piena pagina scattate appositamente per questo libro da Giancarlo Gardin che, dall’ambientamento paesaggistico dell’edificio, conducono il lettore fino alla visione dei dettagli costruttivi e degli interni, con una sottolineatura degli elementi d’arredo disegnati dallo stesso Maurizio. A questa documentazione iconografica si affianca un testo esplicativo di Riccardo Bianchi, planimetrie e schizzi di progetto. I progetti sono raggruppati in sottocapitoli geografico-tematici combinando i luoghi con le tipologie dalle case unifamiliari alle residenze condominiali, ai restauri e alle ristrutturazioni: ciascuno di essi è introdotto da una doppia pagina di carboncini o acquerelli di Maurizio inerenti al luogo. Chiudono il volume una sezione dedicata agli edifici pubblici firmati dall’architetto e due battenti ne riportano il regesto illustrato delle sue opere.
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Formato: 24×27,5
Pagine: 192
Immagini a colori: 300
Lingua: IT-D
Anno: 2005
ISBN: 9788887653076
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