di Walter Benjamin
a cura di Andrea Pinotti – Antonio Somaini
«Anche nel caso della riproduzione piú perfetta, manca un elemento: l’hic et nunc dell’opera d’arte – la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova. Ma proprio su questa esistenza unica, e in null’altro, si è attuata la storia a cui essa è stata sottoposta nel corso del suo durare (…) L’hic et nunc dell’originale rappresenta l’idea della sua autenticità, e sulla base di questa, a sua volta, poggia l’idea di una tradizione che ha trasmesso questo oggetto come oggetto uguale e identico fino a oggi. L’intero ambito dell’autenticità si sottrae alla riproducibilità tecnica, e naturalmente non soltanto a quella tecnica». – (W. Benjamin)
Aura e choc raccoglie in un unico volume i principali studi dedicati da Walter Benjamin al complesso ambito della teoria dei media, tra cui il celebre saggio L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, qui presentato nella suggestiva versione del 1935-36. Chiave di volta di questa teoria, che Benjamin sviluppa dai primi scritti degli anni – 10 fino agli ultimi frammenti del libro sui «passages» di Parigi, è l’idea secondo cui va considerato come «medium» tutto ciò che è in grado di ridefinire le coordinate della percezione, dei modi di vedere e di sentire, e piú in generale dell’esperienza.
Sulla base di tale presupposto Benjamin discute media moderni come la fotografia e il cinema, la radio e il telefono, il libro e il giornale, ma anche le forme espressive della lingua, della linea e del colore, strumenti ottici come la camera obscura e la lanterna magica, i sistemi di illuminazione urbana e l’architettura di vetro, per arrivare infine agli stati di alterazione percettiva indotti dal sogno e dall’hashish. Nel loro insieme, tutti questi media sono per Benjamin capaci di trasformare storicamente l’esperienza sensibile, sottoponendo l’individuo moderno a un autentico «training del sensorio» che gli consente di affrontare il passaggio dalla cultura ottocentesca, permeata dal culto dell’aura, a una modernità che lo espone a continui choc. Il Benjamin che emerge da questa originale prospettiva dialoga con i principali protagonisti delle avanguardie e delle teorie della fotografia e del cinema del suo tempo, proponendosi come fondamentale termine di confronto per gli studi contemporanei sui media.
> Nato a Berlino il 15 luglio 1892, Walter Benjamin si laureò a Berna nel 1919. Dopo aver cercato invano di ottenere la libera docenza presso l’Università di Francoforte, si dedicò principalmente alla critica e alla saggistica, collocandosi al centro di una fitta rete di «incroci» con personalità della cultura a lui contemporanea (da Scholem a Brecht, da Rosenzweig a Bloch, ad Adorno); nel 1933, all’avvento del nazismo emigrò a Parigi. L’interesse di Benjamin, il cui pensiero propone un singolare accostamento fra mistica ebraica e marxismo, è rivolto soprattutto alla ricognizione del Moderno, ai mutamenti intervenuti nella fruizione estetica, al ruolo dei mass media, alla moderna metropoli (prima fra tutte la Parigi di Baudelaire), ma anche all’opera di grandi scrittori come Goethe, Baudelaire, Kafka e Proust (di cui tradusse in tedesco parti della Recherche). Morí nel 1940 a Port Bou, sul confine franco-spagnolo, mentre cercava di sfuggire alla Gestapo. Nel catalogo Einaudi: Angelus Novus («Einaudi Tascabili»); Sull’hascisch («Einaudi Tascabili», «Nuovi Coralli» e «ET»); Infanzia berlinese («Letture Einaudi»); Ombre corte («Nuova Universale Einaudi»); Il dramma barocco tedesco («Biblioteca Einaudi»); Sul concetto di storia («Biblioteca Einaudi»); L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica («Piccola Biblioteca Einaudi» ed «ET Saggi»); Lettere 1913 – 1940, Teologia e utopia («Einaudi Paperbacks», il secondo con Gershom Scholem); Il concetto di critica nel Romanticismo tedesco: Scritti 1919 – 1922 («Einaudi Letteratura»); Immagini di città («Letture Einaudi»); è attualmente in corso una nuova edizione degli scritti nella collana «Opere complete» di cui sono già disponibili i volumi I (Scritti 1906-1922), II (Scritti 1923 – 1927), III (Scritti 19238 – 1929), IV (Scritti 1930-1931), V (Scritti 1932-1933), VI (Scritti 1934-1937), VII (Scritti 1938-1940), VIII (Frammenti e Paralipomena) e IX (I «Passages» di Parigi). Nel 2006 Einaudi ha pubblicato una nuova edizione accresciuta di Strada a senso unico («Piccola Biblioteca Einaudi») e nel 2010 pubblica Sonetti e poesie sparse («Collezione di Poesia»). Nel 2011 esce Il narratore («Super ET»), nel 2012 Aura e choc. Saggi sulla teoria dei media («PBE») e nel 2015 Uomini tedeschi.
Veste editoriale: Brossura
Formato: 11,5×19,5
Pagine: 436
Immagini a colori:
Immagini b/n:
Lingua: IT
Anno: 2012
ISBN: 9788806208349
————————–
INDICE
Introduzione generale. – I. L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Prima stesura dattiloscritta (1935-36). Appendici. – II. Colore, pittura, grafica. L’arcobaleno – Dialogo sulla fantasia. Pittura e grafica. Sulla pittura ovvero Zeichen e Mal. Scienza dell’arte rigorosa. Dipinti cinesi alla Bibliothèque Nationale. Una lettera di Walter Benjamin su Lo sguardo di Georges Salles. – III. Lingua, letteratura, stampa. Il compito del traduttore. Dottrina della similitudine. L’autore come produttore. Su alcuni motivi in Baudelaire. – IV. Fotografia e cinema. Novità sui fiori. Piccola storia della fotografia. Lettera da Parigi – Pittura e fotografia. Sulla situazione dell’arte cinematografica in Russia. Replica a Oscar A. H. Schmitz. Chaplin: sguardo retrospettivo. – V. Teatro e radio. Che cos’è il teatro epico? Riflessioni sulla radio. Teatro e radio. Due generi di popolarità. – VI. Sogno e hashish. Kitsch onirico. Il Surrealismo – L’ultima istantanea sugli intellettuali europei. Hashish a Marsiglia. – VII. Architettura e città. Scavare e ricordare. Esperienza e povertà. Kaiserpanorama. Parigi, la capitale del XIX secolo. – VIII. Immagine, montaggio, storia. Scelta di frammenti da I «passages» di Parigi.
di Walter Benjamin
a cura di Andrea Pinotti – Antonio Somaini
«Anche nel caso della riproduzione piú perfetta, manca un elemento: l’hic et nunc dell’opera d’arte – la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova. Ma proprio su questa esistenza unica, e in null’altro, si è attuata la storia a cui essa è stata sottoposta nel corso del suo durare (…) L’hic et nunc dell’originale rappresenta l’idea della sua autenticità, e sulla base di questa, a sua volta, poggia l’idea di una tradizione che ha trasmesso questo oggetto come oggetto uguale e identico fino a oggi. L’intero ambito dell’autenticità si sottrae alla riproducibilità tecnica, e naturalmente non soltanto a quella tecnica». – (W. Benjamin)
Aura e choc raccoglie in un unico volume i principali studi dedicati da Walter Benjamin al complesso ambito della teoria dei media, tra cui il celebre saggio L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, qui presentato nella suggestiva versione del 1935-36. Chiave di volta di questa teoria, che Benjamin sviluppa dai primi scritti degli anni – 10 fino agli ultimi frammenti del libro sui «passages» di Parigi, è l’idea secondo cui va considerato come «medium» tutto ciò che è in grado di ridefinire le coordinate della percezione, dei modi di vedere e di sentire, e piú in generale dell’esperienza.
Sulla base di tale presupposto Benjamin discute media moderni come la fotografia e il cinema, la radio e il telefono, il libro e il giornale, ma anche le forme espressive della lingua, della linea e del colore, strumenti ottici come la camera obscura e la lanterna magica, i sistemi di illuminazione urbana e l’architettura di vetro, per arrivare infine agli stati di alterazione percettiva indotti dal sogno e dall’hashish. Nel loro insieme, tutti questi media sono per Benjamin capaci di trasformare storicamente l’esperienza sensibile, sottoponendo l’individuo moderno a un autentico «training del sensorio» che gli consente di affrontare il passaggio dalla cultura ottocentesca, permeata dal culto dell’aura, a una modernità che lo espone a continui choc. Il Benjamin che emerge da questa originale prospettiva dialoga con i principali protagonisti delle avanguardie e delle teorie della fotografia e del cinema del suo tempo, proponendosi come fondamentale termine di confronto per gli studi contemporanei sui media.
> Nato a Berlino il 15 luglio 1892, Walter Benjamin si laureò a Berna nel 1919. Dopo aver cercato invano di ottenere la libera docenza presso l’Università di Francoforte, si dedicò principalmente alla critica e alla saggistica, collocandosi al centro di una fitta rete di «incroci» con personalità della cultura a lui contemporanea (da Scholem a Brecht, da Rosenzweig a Bloch, ad Adorno); nel 1933, all’avvento del nazismo emigrò a Parigi. L’interesse di Benjamin, il cui pensiero propone un singolare accostamento fra mistica ebraica e marxismo, è rivolto soprattutto alla ricognizione del Moderno, ai mutamenti intervenuti nella fruizione estetica, al ruolo dei mass media, alla moderna metropoli (prima fra tutte la Parigi di Baudelaire), ma anche all’opera di grandi scrittori come Goethe, Baudelaire, Kafka e Proust (di cui tradusse in tedesco parti della Recherche). Morí nel 1940 a Port Bou, sul confine franco-spagnolo, mentre cercava di sfuggire alla Gestapo. Nel catalogo Einaudi: Angelus Novus («Einaudi Tascabili»); Sull’hascisch («Einaudi Tascabili», «Nuovi Coralli» e «ET»); Infanzia berlinese («Letture Einaudi»); Ombre corte («Nuova Universale Einaudi»); Il dramma barocco tedesco («Biblioteca Einaudi»); Sul concetto di storia («Biblioteca Einaudi»); L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica («Piccola Biblioteca Einaudi» ed «ET Saggi»); Lettere 1913 – 1940, Teologia e utopia («Einaudi Paperbacks», il secondo con Gershom Scholem); Il concetto di critica nel Romanticismo tedesco: Scritti 1919 – 1922 («Einaudi Letteratura»); Immagini di città («Letture Einaudi»); è attualmente in corso una nuova edizione degli scritti nella collana «Opere complete» di cui sono già disponibili i volumi I (Scritti 1906-1922), II (Scritti 1923 – 1927), III (Scritti 19238 – 1929), IV (Scritti 1930-1931), V (Scritti 1932-1933), VI (Scritti 1934-1937), VII (Scritti 1938-1940), VIII (Frammenti e Paralipomena) e IX (I «Passages» di Parigi). Nel 2006 Einaudi ha pubblicato una nuova edizione accresciuta di Strada a senso unico («Piccola Biblioteca Einaudi») e nel 2010 pubblica Sonetti e poesie sparse («Collezione di Poesia»). Nel 2011 esce Il narratore («Super ET»), nel 2012 Aura e choc. Saggi sulla teoria dei media («PBE») e nel 2015 Uomini tedeschi.
Veste editoriale: Brossura
Formato: 11,5×19,5
Pagine: 436
Immagini a colori:
Immagini b/n:
Lingua: IT
Anno: 2012
ISBN: 9788806208349
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INDICE
Introduzione generale. – I. L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Prima stesura dattiloscritta (1935-36). Appendici. – II. Colore, pittura, grafica. L’arcobaleno – Dialogo sulla fantasia. Pittura e grafica. Sulla pittura ovvero Zeichen e Mal. Scienza dell’arte rigorosa. Dipinti cinesi alla Bibliothèque Nationale. Una lettera di Walter Benjamin su Lo sguardo di Georges Salles. – III. Lingua, letteratura, stampa. Il compito del traduttore. Dottrina della similitudine. L’autore come produttore. Su alcuni motivi in Baudelaire. – IV. Fotografia e cinema. Novità sui fiori. Piccola storia della fotografia. Lettera da Parigi – Pittura e fotografia. Sulla situazione dell’arte cinematografica in Russia. Replica a Oscar A. H. Schmitz. Chaplin: sguardo retrospettivo. – V. Teatro e radio. Che cos’è il teatro epico? Riflessioni sulla radio. Teatro e radio. Due generi di popolarità. – VI. Sogno e hashish. Kitsch onirico. Il Surrealismo – L’ultima istantanea sugli intellettuali europei. Hashish a Marsiglia. – VII. Architettura e città. Scavare e ricordare. Esperienza e povertà. Kaiserpanorama. Parigi, la capitale del XIX secolo. – VIII. Immagine, montaggio, storia. Scelta di frammenti da I «passages» di Parigi.
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