Il processo di costruzione della memoria che il presente volume si propone di prendere in esame si configura come un’indagine complessa e stratificata intorno alle istanze politiche e sociali che hanno condotto alla mancata realizzazione di due importanti progetti relativi ai traumi della seconda guerra mondiale: il Memoriale ai sei milioni di martiri ebrei disegnato da Louis I. Kahn, che avrebbe dovuto essere realizzato a New York (1967-1973); e il Centro di documentazione Topografia del Terrore progettato da Peter Zumthor per Berlino (1993-2004).
Gettando uno sguardo retrospettivo alla storia dell’architettura commemorativa del XX secolo, emerge chiaramente la scarsa importanza riconosciuta ai memoriali non finiti o mai realizzati, di cui, nella maggior parte dei casi, resta soltanto una traccia documentaria. Tuttavia, come suggerisce l’anglista ed ebraista americano James E. Young, è ipotizzabile che la storia di un memoriale non realizzato possa diventare più istruttiva di quella di un memoriale costruito.
Quella relativa alla costruzione di un memoriale è la storia di un’attività di scavo che sottende al complesso processo di visualizzazione e materializzazione dell’intenzione di memoria espressa da un determinato gruppo di individui, in un luogo e momento storico precisi. Il memoriale, infatti, è un’opera architettonica concepita per inserirsi nello spazio pubblico: luogo di grande stratificazione sociale, politica ed estetica cui la collettività assegna al contempo un fondamentale valore culturale. In tale prospettiva, indagare le dinamiche che tanto sul piano storico e politico quanto su quello estetico e architettonico hanno presieduto al progetto di un memoriale, è un atto di grande consapevolezza storica, poiché contribuisce a portare alla luce l’interpretazione che una collettività dà del proprio passato, in particolare quello legato agli eventi traumatici.
SOMMARIO
Introduzione.
Memoria, politica e progetto architettonico
Una nota generale sull’architettura non costruita
I memoriali: alcune considerazioni di partenza
Memoria, trauma e politica: interruzione di una linearità
Scopi, parametri e selezione dei due progetti del presente studio
Louis I. Kahn, Memoriale ai sei milioni di martiri ebrei, New York (1967-1973)
Dietro il primo memoriale americano all’Olocausto a New york
Da Uptown verso Downtown: una panoramica dei precedenti tentativi
Il progetto di Louis I. Kahn per il Monumento ai sei milioni di martiri ebrei
Forever unbuilt: le ragioni di un insuccesso
Peter Zumthor, Centro di documentazione Topografia del Terrore, Berlino (1993-2004)
La Topografia del Terrore nell’odierno Gedenkstättenlandschaft berlinese: un approccio
Il luogo storico: “Prinz-Albrecht-Gelände” (“Gestapo-Gelände”)
Il progetto di Peter Zumthor per il Centro di documentazione Topografia del Terrore
Incompiuto e demolito: le ragioni di un fallimento
Conclusioni.
Perché questi due progetti non sono stati costruiti?
Progettista, committente e politica: la divergenza tra intenzione e aspettativa
Da Louis I. Kahn a Peter Zumthor: astrazione e contraddizione
La “complessità nascosta” nella progettazione di un memoriale
Una breve riflessione conclusiva
Apparati
Fonti archivistiche e iconografiche
Bibliografia
Indice dei nomi
Ringraziamenti
Collana: Mendrisio Academy Press
Anna Bernardi si è formata all’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio, dove ha conseguito successivamente il Dottorato di ricerca. Attualmente svolge attività didattica e di ricerca presso l’Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura (ISA) della stessa Accademia di architettura.
Il processo di costruzione della memoria che il presente volume si propone di prendere in esame si configura come un’indagine complessa e stratificata intorno alle istanze politiche e sociali che hanno condotto alla mancata realizzazione di due importanti progetti relativi ai traumi della seconda guerra mondiale: il Memoriale ai sei milioni di martiri ebrei disegnato da Louis I. Kahn, che avrebbe dovuto essere realizzato a New York (1967-1973); e il Centro di documentazione Topografia del Terrore progettato da Peter Zumthor per Berlino (1993-2004).
Gettando uno sguardo retrospettivo alla storia dell’architettura commemorativa del XX secolo, emerge chiaramente la scarsa importanza riconosciuta ai memoriali non finiti o mai realizzati, di cui, nella maggior parte dei casi, resta soltanto una traccia documentaria. Tuttavia, come suggerisce l’anglista ed ebraista americano James E. Young, è ipotizzabile che la storia di un memoriale non realizzato possa diventare più istruttiva di quella di un memoriale costruito.
Quella relativa alla costruzione di un memoriale è la storia di un’attività di scavo che sottende al complesso processo di visualizzazione e materializzazione dell’intenzione di memoria espressa da un determinato gruppo di individui, in un luogo e momento storico precisi. Il memoriale, infatti, è un’opera architettonica concepita per inserirsi nello spazio pubblico: luogo di grande stratificazione sociale, politica ed estetica cui la collettività assegna al contempo un fondamentale valore culturale. In tale prospettiva, indagare le dinamiche che tanto sul piano storico e politico quanto su quello estetico e architettonico hanno presieduto al progetto di un memoriale, è un atto di grande consapevolezza storica, poiché contribuisce a portare alla luce l’interpretazione che una collettività dà del proprio passato, in particolare quello legato agli eventi traumatici.
SOMMARIO
Introduzione.
Memoria, politica e progetto architettonico
Una nota generale sull’architettura non costruita
I memoriali: alcune considerazioni di partenza
Memoria, trauma e politica: interruzione di una linearità
Scopi, parametri e selezione dei due progetti del presente studio
Louis I. Kahn, Memoriale ai sei milioni di martiri ebrei, New York (1967-1973)
Dietro il primo memoriale americano all’Olocausto a New york
Da Uptown verso Downtown: una panoramica dei precedenti tentativi
Il progetto di Louis I. Kahn per il Monumento ai sei milioni di martiri ebrei
Forever unbuilt: le ragioni di un insuccesso
Peter Zumthor, Centro di documentazione Topografia del Terrore, Berlino (1993-2004)
La Topografia del Terrore nell’odierno Gedenkstättenlandschaft berlinese: un approccio
Il luogo storico: “Prinz-Albrecht-Gelände” (“Gestapo-Gelände”)
Il progetto di Peter Zumthor per il Centro di documentazione Topografia del Terrore
Incompiuto e demolito: le ragioni di un fallimento
Conclusioni.
Perché questi due progetti non sono stati costruiti?
Progettista, committente e politica: la divergenza tra intenzione e aspettativa
Da Louis I. Kahn a Peter Zumthor: astrazione e contraddizione
La “complessità nascosta” nella progettazione di un memoriale
Una breve riflessione conclusiva
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