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ARCHITETTURA DELLA TABULA RASA

35,00 

1 disponibili

di François Chaslin

ARCHITETTURA© DELLA TABULA RASA©. Due Conversazioni con Rem Koolhaas, ecc.

Il critico F. Chaslin (1948) riunisce vari contributi sull’opera di Rem Koolhaas (1944), architetto teorico del caos, delle tensioni e contraddizioni delle città contemporanee.

Il pensiero e le principali realizzazioni dell’artista di Rotterdam vengono raccontati attraverso due conversazioni, una del 1992 in occasione del progetto per l’Euralille e una del 2000, e con diversi articoli pubblicati tra il 1992 e il 2000.

Tra le sue opere, testimonianza della cultura moderna, vengono raccontati il piano urbanistico per l’Euralille e alcune residenze in Olanda e Francia. Analizzando i progetti non è facile riconoscere uno stile, ma la volontà di Koolhaas di andare oltre lo stato attuale dell’architettura si rivela nel cogliere le trasformazioni e la volontà di rompere gli schemi, per realizzare effetti estetici in grado di dare valore alle cose.

L’ironia e la provocazione conferiscono un carattere speciale al volume che racconta il grande architetto con fervore intellettuale e inquietudine. È la narrazione di una pratica architettonica gioiosa e partecipata in grado di realizzare opere che parlano a ciascuno di noi.

Prima conversazione (Febbraio 1992, Rotterdam): razionalismo e paradosso nel quartiere di Euralille, la ‘chimera’ del Nord in cui l’attrito degli stili del gruppo di architetti diretti da R.K. è spettacolarizzato in una cacofonia di progetti ibridi.

Seconda conversazione (Aprile 2000, Bouliac): di fronte alla congestione delle città contemporanee, all’apologia del disordine, R.K. rompe con il sistema di assemblaggio di elementi architettonici contraddittori e ribadisce la responsabilità dell’architetto nell’impatto delle composizioni urbanistiche, su cui deve agire con coscienza e sensibilità estetica.

Eccetera: la libertà plastica delle case di R.K., icone dell’architettura contemporanea come la villa Dall’Ava, con gli squilibri e l’esattezza sottesi alla realizzazione della piscina sospesa sul tetto, o come il ‘destino sublimato’ del proprietario di Casa Lemoîne, la cui condizione di disabile è il perno intorno a cui ruota un’architettura dinamica e avvincente.

Una delle caratteristiche più evidenti nel pensiero di Rem Koolhaas è la coesistenza di cinismo e costruttività. La sua visione del mondo rispetto agli scontri o ai divari tra architetture solitarie e contesti urbani si contrappone alle posizioni critiche afflitte da negatività o da tragico disinteresse. Senza risentimenti o negoziazione, Koolhaas risponde alle domande di Chaslin con coerenza e con una vena d’ironia che affiora costantemente sotto il contegno serioso. Lo sguardo irrequieto e la nervosità con cui R.K. guarda allo scenario sociale contemporaneo è all’origine delle provocazioni implicite nelle sue architetture straordinarie e nel gusto per il gioco disincantato e privo di illusioni. Koolhaas esplicita la volontà di comprendere i flussi dell’espansione urbana e teorizza nuovamente la sua posizione intellettuale, i continui interrogativi e la logica dialettica sottesa alle risposte possibili. L’incapacità degli architetti attuali di concepire l’idea di tabula rasa spiega l’impressione di stasi generalizzata dell’architettura attuale: per realizzare effetti estetici in grado di dare valore alle cose si deve invece passare, imprescindibilmente ed ogni volta che si inizia un nuovo progetto, da un azzeramento del contesto.

Insieme agli studenti di Harvard, R.K. svolge uno studio per quantificare il peso dello shopping sulla cultura moderna e riconosce nei centri commerciali e negli aereoporti i territori potenzialmente più ricchi per gli interventi architettonici. Lo shopping, apoteosi e crisi del consumismo, è un fenomeno comportamentale di scala globale: R.K. dimostra che le priorità dei progettisti vanno orientate sullo junkspace, l’esperienza contemporanea dello spazio universale, basata su valori interamente non architettonici e lasciata all’arbitrarietà nella manipolazione dei segni.

> Rem Koolhaas nasce a Rotterdam nel 1944 e frequenta la Architectural Association School di Londra, teatro della nascente avanguardia internazionale. Trasferito negli Stati Uniti, nel 1975 fonda l’Oma (Office for metropolitan architecture) e pubblica, in vari saggi, le proprie teorizzazioni sulla crisi permanente delle metropoli moderne. Numerosi sono i suoi studi progettuali e le sue realizzazioni, mai limitate da una identità tipologica. Dal 1996 Koolhaas dirige seminari di ricerca sulle mutazioni urbane nel mondo contemporaneo presso l’Università di Harvard. Nel 2000 ha ricevuto il premio Pritzker Prize.

Veste editoriale: Brossura
Formato: 17×24
Pagine: 128
Lingua: IT
Anno: 2003

ISBN: 9788843582327

ARCHITETTURA DELLA TABULA RASA

35,00 

1 disponibili

di François Chaslin

ARCHITETTURA© DELLA TABULA RASA©. Due Conversazioni con Rem Koolhaas, ecc.

Il critico F. Chaslin (1948) riunisce vari contributi sull’opera di Rem Koolhaas (1944), architetto teorico del caos, delle tensioni e contraddizioni delle città contemporanee.

Il pensiero e le principali realizzazioni dell’artista di Rotterdam vengono raccontati attraverso due conversazioni, una del 1992 in occasione del progetto per l’Euralille e una del 2000, e con diversi articoli pubblicati tra il 1992 e il 2000.

Tra le sue opere, testimonianza della cultura moderna, vengono raccontati il piano urbanistico per l’Euralille e alcune residenze in Olanda e Francia. Analizzando i progetti non è facile riconoscere uno stile, ma la volontà di Koolhaas di andare oltre lo stato attuale dell’architettura si rivela nel cogliere le trasformazioni e la volontà di rompere gli schemi, per realizzare effetti estetici in grado di dare valore alle cose.

L’ironia e la provocazione conferiscono un carattere speciale al volume che racconta il grande architetto con fervore intellettuale e inquietudine. È la narrazione di una pratica architettonica gioiosa e partecipata in grado di realizzare opere che parlano a ciascuno di noi.

Prima conversazione (Febbraio 1992, Rotterdam): razionalismo e paradosso nel quartiere di Euralille, la ‘chimera’ del Nord in cui l’attrito degli stili del gruppo di architetti diretti da R.K. è spettacolarizzato in una cacofonia di progetti ibridi.

Seconda conversazione (Aprile 2000, Bouliac): di fronte alla congestione delle città contemporanee, all’apologia del disordine, R.K. rompe con il sistema di assemblaggio di elementi architettonici contraddittori e ribadisce la responsabilità dell’architetto nell’impatto delle composizioni urbanistiche, su cui deve agire con coscienza e sensibilità estetica.

Eccetera: la libertà plastica delle case di R.K., icone dell’architettura contemporanea come la villa Dall’Ava, con gli squilibri e l’esattezza sottesi alla realizzazione della piscina sospesa sul tetto, o come il ‘destino sublimato’ del proprietario di Casa Lemoîne, la cui condizione di disabile è il perno intorno a cui ruota un’architettura dinamica e avvincente.

Una delle caratteristiche più evidenti nel pensiero di Rem Koolhaas è la coesistenza di cinismo e costruttività. La sua visione del mondo rispetto agli scontri o ai divari tra architetture solitarie e contesti urbani si contrappone alle posizioni critiche afflitte da negatività o da tragico disinteresse. Senza risentimenti o negoziazione, Koolhaas risponde alle domande di Chaslin con coerenza e con una vena d’ironia che affiora costantemente sotto il contegno serioso. Lo sguardo irrequieto e la nervosità con cui R.K. guarda allo scenario sociale contemporaneo è all’origine delle provocazioni implicite nelle sue architetture straordinarie e nel gusto per il gioco disincantato e privo di illusioni. Koolhaas esplicita la volontà di comprendere i flussi dell’espansione urbana e teorizza nuovamente la sua posizione intellettuale, i continui interrogativi e la logica dialettica sottesa alle risposte possibili. L’incapacità degli architetti attuali di concepire l’idea di tabula rasa spiega l’impressione di stasi generalizzata dell’architettura attuale: per realizzare effetti estetici in grado di dare valore alle cose si deve invece passare, imprescindibilmente ed ogni volta che si inizia un nuovo progetto, da un azzeramento del contesto.

Insieme agli studenti di Harvard, R.K. svolge uno studio per quantificare il peso dello shopping sulla cultura moderna e riconosce nei centri commerciali e negli aereoporti i territori potenzialmente più ricchi per gli interventi architettonici. Lo shopping, apoteosi e crisi del consumismo, è un fenomeno comportamentale di scala globale: R.K. dimostra che le priorità dei progettisti vanno orientate sullo junkspace, l’esperienza contemporanea dello spazio universale, basata su valori interamente non architettonici e lasciata all’arbitrarietà nella manipolazione dei segni.

> Rem Koolhaas nasce a Rotterdam nel 1944 e frequenta la Architectural Association School di Londra, teatro della nascente avanguardia internazionale. Trasferito negli Stati Uniti, nel 1975 fonda l’Oma (Office for metropolitan architecture) e pubblica, in vari saggi, le proprie teorizzazioni sulla crisi permanente delle metropoli moderne. Numerosi sono i suoi studi progettuali e le sue realizzazioni, mai limitate da una identità tipologica. Dal 1996 Koolhaas dirige seminari di ricerca sulle mutazioni urbane nel mondo contemporaneo presso l’Università di Harvard. Nel 2000 ha ricevuto il premio Pritzker Prize.

Veste editoriale: Brossura
Formato: 17×24
Pagine: 128
Lingua: IT
Anno: 2003

ISBN: 9788843582327

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